Arrivo all'aeroporto di Cagliari e trasferimento a Bari Sardo. Sistemazione in hotel 4 stelle e cena di benvenuto.

Il viaggio inizia dalla splendida spiaggia di Bari Sardo e, dopo pochi chilometri in pianura, iniziamo la nostra salita verso Jerzu, la nostra destinazione, un piccolo paese che richiama il sapore del vino rosso Cannonau, amato dagli esperti del settore. La prima parte della tappa sale su pendii circondati da vigneti rivolti a est. La macchia mediterranea, fatta di piccoli cespugli, lascia il posto agli alberi e, infine, alle foreste mentre ci avviciniamo a Jerzu e Ulassai. Ulassai è un ottimo punto per una pausa pranzo o un momento di ristoro. Proseguiamo attraversando il borgo antico di Osini, inondato negli anni '50 e congelato nel tempo da allora: oggi è un interessante paese fantasma. Da lì, qualche chilometro su strade sterrate e alcuni tratti su single track nei boschi del Parco Naturale delle Vette dell'Ogliastra, oltre a una salita attraverso il monumento naturale della Scala San Giorgio, un profondo canyon scolpito nella roccia arenaria, che si trova tra noi e la nostra sistemazione per la notte: un piccolo hotel a conduzione familiare in montagna con una vista spettacolare sulla montagna che affronteremo nei prossimi giorni. Sistemazione e cena in hotel 3 stelle.

Abbiamo promesso wilderness, e questo è ciò che otterrai in questa giornata. Due piccoli punti nelle montagne collegati da una linea tortuosa di 50 km che attraversa foreste protette, vette, vecchie linee ferroviarie e monumenti naturali. Partiamo dall'hotel e presto ci immergiamo nel parco delle Vette dell'Ogliastra, lasciando dietro di noi le ultime tracce della vegetazione mediterranea per entrare nel cuore della Sardegna e in una delle sue foreste più famose e grandi: Montarbu. Si tratta di un territorio di 2800 ettari, di proprietà statale, riserva naturale dal 1980, che include querce secolari ed è la casa di daini e mufloni. L'aquila reale, il lodolaio, il grifone, il falco pellegrino, il falco cuculo, il nibbio e lo sparviero eurasiatico volano sopra di noi. Potremmo perderci qualcosa? Dal punto più alto di questo paradiso per i bikers scendiamo e ci avviciniamo alla nostra sistemazione per la notte. Un piccolo agriturismo a conduzione familiare situato in questo scenario mozzafiato. C'è qualcosa che possiamo aggiungere a una giornata splendida in bicicletta? Mentre potresti rispondere di no, siamo nel cuore di una delle regioni più antiche d'Europa, quindi sì, certo: una visita al molto interessante Nuraghe Ardasai, un monumento di 3000 anni a pochi centinaia di metri dall'agriturismo. Cena e pernottamento nell'agriturismo.

Pedaliamo verso sud per alcuni chilometri, su e giù lungo le solitarie vette della catena del Gennargentu. Ma dopo circa 15 km, iniziamo una lunga discesa e perdiamo circa 700 metri di altitudine, arrivando in un tratto coperto dall'ombra di una densa e scura foresta. Questa foresta è una risorsa enorme per l'isola, offrendo l'habitat ideale per gran parte della fauna autoctona sarda. Presto arriviamo a un altro elemento vitale per l'isola: il fiume Flumendosa, la più grande e importante via navigabile, che si estende per 127 km e fornisce tutta la parte meridionale dell'isola di acqua potabile, raccolta dalle montagne del Gennargentu. La discesa finisce in un canyon scavato dal fiume. Dopo aver attraversato il fiume, iniziamo a salire e a recuperare gran parte dell'altitudine persa mentre ci avviciniamo alla nostra destinazione: il piccolo paese montano di Belvì. Arriviamo lì solo dopo aver percorso un incredibile tratto di single track che si snoda intorno al monumento naturale di Meseddu de Texile. Belvì è un paesino minuscolo che si specializza nella produzione di cibi montani e robusti vini rossi: uno dei segreti che rendono così lunga la vita qui. Mentre siamo qui, cercheremo di scoprire gli altri. Possiamo iniziare la nostra ricerca subito dopo la tappa: perché non cominciare assaporando del torrone fresco, una specialità di Belvì? Sistemazione e cena in hotel 3 stelle nel paese.

Non possiamo dire di aver attraversato il Gennargentu finché non saliamo su una delle sue montagne più alte. Questo è il piano per la quarta tappa della Traverse. Lasciato Belvì alle spalle, presto raggiungiamo il suo paese gemello di Aritzo e subito dopo ci aspetta una breve salita verso il passo di Tascusì. Arriviamo al passo percorrendo una valle selvaggia all'interno della foresta di Girgini, un'altra foresta protetta molto interessante. Dal passo inizia una delle avventure più belle che il mountain biking in quest'isola possa offrire: salire sulla cima di Bruncu Spina, a oltre 1830 metri sul livello del mare. Arriviamo da sud-ovest, lungo i resti del rifugio La Marmora, una baita di montagna un tempo dedicata all'esploratore piemontese Alberto La Marmora. Non c'è quasi più nulla del rifugio, ma proprio da quel punto imbocchiamo un sentiero che ci porterà in cima. Siamo certi che, come succede a noi ogni volta che ci passiamo, vi sentirete piccoli mentre salite su questa maestosa montagna senza tracce di presenza umana. È un mix di sensazioni: da un lato si vuole salire velocemente e attraversare dall'altro lato, ma allo stesso tempo è talmente piacevole che non vorresti che la tappa finisse. Una volta in cima, con il cielo sereno, avremo una vista incredibile a 360 gradi, con il mare a est e a ovest. Da lì, un bel tratto di single track ci condurrà su una strada sterrata che ci porterà infine all'alloggio a Fonni, in un hotel a 3 stelle.

Questa è una delle tappe più lunghe del viaggio, 55 km, e offre una grande opportunità di vivere la varietà incredibile della morfologia del territorio, della vegetazione e della fauna. Una giornata che ci fa dare ragione a una vecchia pubblicità dell'ente turistico dell'isola, che diceva che la Sardegna è come un continente. Lasciamo l'agriturismo e saliamo nella stessa direzione da cui siamo arrivati nella quarta tappa, ma presto deviamo e scendiamo in un profondo canyon per percorrere un tratto di single track, che ci conduce su una strada sterrata che ci porta verso est, verso le montagne del selvaggio 'Supramonte di Urzulei'. Questa è una zona molto peculiare, caratterizzata da altipiani carsici attraverso i quali i fiumi hanno creato profonde gole e canyon. La catena del Supramonte è suddivisa in aree ciascuna denominata con il nome di un paese o di un villaggio. L'intera catena montuosa è un ambiente duro per la vita, ma un paradiso per il mountain biking. In epoche preistoriche (quando i pastori non andavano al lavoro con il pick-up), erano più densamente popolati, ora sono il regno delle pecore, delle capre, dei pastori (una tradizione che i secoli non cambiano)... e della più recente aggiunta: noi ciclisti. A metà tappa entriamo nella foresta primitiva di Montes, dove i ginepri cedono il passo a una foresta di lecci secolari di 4500 ettari, unica nel bacino del Mediterraneo per la sua dimensione e le sue caratteristiche. Godiamo di un po' di fresco sotto l'ombra di questi alberi giganti fino a raggiungere la nostra destinazione: Orgosolo. C'è molto da dire su questo paese iconico, ma anche una rapida ricerca su Google rivelerà che il paese è famoso in tutto il mondo per i suoi incredibili murales. Il muralismo è ancora attivo e in origine era uno strumento di protesta. Piccole stradine e case in pietra sono arricchite da bellissimi dipinti, che hanno reso il villaggio conosciuto a livello internazionale. Molti artisti hanno contribuito alla creazione di un vero e proprio museo a cielo aperto: centinaia di murales colorano le strade e raccontano storie di tradizioni, cultura e profondo dissenso. I bar e i caffè, insieme all'ospitalità tipica locale, rendono una visita in città non solo interessante, ma anche profondamente piacevole. Pernottamento in un hotel a 3 stelle in città.

La tappa più lunga della traversata ci riporterà al mare e lo farà in modo spettacolare. La prima parte del percorso ci permetterà di esplorare ancora una volta la foresta di Montes, mentre ci dirigiamo verso sud nel Supramonte di Oliena. La sfida più grande nella progettazione di questo tour - e in particolare di quest'ultima tappa - è attraversare la grande montagna di calcare che separa la foresta di Montes dal Supramonte Marino (l'altipiano che si affaccia sul mare sulla costa centro-orientale). Si tratta, infatti, di un ambiente molto difficile e ci sono pochissimi passaggi che non richiedano di camminare per chilometri spingendo la bicicletta. L'unico percorso percorribile ci porta verso sud, aggirando la montagna. Dopo la foresta di Montes, torniamo nel Supramonte di Urzulei, dove percorriamo una rete intricata di sentieri che infine si ricollegano alla strada statale 125. Qui avremo una grande opportunità di ricaricare le batterie (le nostre e quelle delle bici, se necessario) in un bel bar con vista. Da lì, il percorso inizia a scendere verso la famosa spiaggia di Cala Luna, passando per una strada che diventa sempre più stretta man mano che ci avviciniamo al mare. Gli ultimi chilometri sono su un incredibile tratto di single track. Alla fine, una birra fresca al bar per festeggiare la conclusione di un grande viaggio. Un paio d'ore in spiaggia, poi un traghetto ci porterà a Cala Gonone, dove pernottiamo in un hotel a 4 stelle.

Trasferimento all'aeroporto di Cagliari o Olbia/Alghero e fine dei servizi.